- Redazione
- Jan, 18, 2021
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Gli inverni particolarmente nevosi, e la mortalità naturale che ne consegue, sono un
meccanismo di regolazione delle popolazioni che la Natura mette in atto da sempre per
ridurre i rischi della sovrappopolazione e selezionare gli individui più resistenti.
Le conoscenze scientifiche sconsigliano l’adozione generalizzata della pratica
dell’alimentazione di soccorso invernale. Infatti, l’energia spesa dagli animali per
raggiungere i siti di foraggiamento, la competizione all’interno della stessa specie e tra
specie diverse ed i problemi digestivi conseguenti all’assunzione di un alimento a cui
l’organismo non è abituato, aumenterebbero il rischio di mortalità.
COSA FARE
CUSTODIRE RIGOROSAMENTE TUTTI I CANI
NON FARE ESCURSIONI FUORI DAI SENTIERI E DALLE PISTE già
frequentate, a maggior ragione con mezzi motorizzati (motoslitte…) o con
cani al seguito, anche se a guinzaglio: la sola presenza di cani in prossimità
dei selvatici ne induce la fuga con notevole dispendio di energia.
NON ALIMENTARE gli ungulati che si dovessero avvicinare alle abitazioni,
attirandoli con i cibi più svariati (pane secco, avanzi di cucina…). Questo,
oltre a creare squilibri metabolici spesso fatali, può indurre dipendenza e
rallentare il ritorno degli animali “in natura”.